L’occasione di ascoltare lo Stabat Mater di G.B. Pergolesi e altri grandi brani rappresentativi di autori del barocco a Villa Torlonia nello splendido teatro in stile neoclassico il 10 aprile alle ore 18, domenica delle Palme, ha offerto anche la chance di assistere al via del progetto per la realizzazione di un Festival di Musica barocca del secondo Municipio di Roma Capitale, il cui tema portante non può che essere la Rinascita. Musica e immagini per il tempo di passione, lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi composto nel 1735 appena qualche mese prima della morte dei compositore jesino rappresenta mirabilmente la felice vena dell’autore, dalla quale discende la leggendaria fama che lo accompagnò già in vita e che la prematura morte consacrò definitivamente.
Nell’aristocratico circolo teatrale di Villa Torlonia, in seguito alla presentazione della Presidente del secondo Municipio di Roma Dr.ssa Francesca Del Bello e del Dr. Fabrizio Rufo, assessore alla Cultura, i quali hanno proluso al concerto, si è potuto assistere a un programma “superbarocco” con il Concerto grosso in re maggiore opera VI n.1 di Arcangelo Corelli, con l’Aria: “Turbido coelo, mare furente” dall’omonimo mottetto per contralto (Francesca Ascioti) archi e basso continuo di Leonardo Leo seguito dall’Aria “In furore iustissimae irae” dall’omonimo mottetto per soprano (Daniela Cappiello), archi e basso continuo RV 626 di Antonio Vivaldi, entrambe perorate dallo straordinario affresco drammatico dello Stabat Mater pergolesiano cui erano accostate le suddette musiche di ambito romano e veneziano in un ideale tributo alle tre grandi capitali della musica barocca italiana: Napoli, Roma e Venezia.
Il tutto eseguito dalla Enea Barock Orchestra alla cui direzione era il Mº Massimo Raccanelli. Oltre a dare il via alle celebrazioni pasquali, uno degli scopi dell’iniziativa è stato quello di avviare il percorso che condurrà alla realizzazione di un festival internazionale di musica barocca, votato specialmente alla ricerca e all’esecuzione di opere inedite o poco note. Si tratta di un progetto ampio che il secondo municipio intende sostenere nel quadro di uno sviluppo incentrato sulla qualità del proprio distretto culturale. L’impressione di un ascolto e di una visione del far musica straordinari e speciali era quella da cogliere assistendo al concerto: la capacità della direzione di leggere in mondo drammatico e teatrale il barocco sonoro rispettando lo stile e tutto ciò che può divenire una esecuzione autentica è proprio solo dei grandi musicisti. Ci è piaciuto immensamente il contralto Ascioti (registro vocale che più rappresenta il mondo musicale barocco) la quale unisce un profilo vocale indiscutibile capace di dare spessore ed espressione alle note gravi nel rispetto della lettera – un esempio per tutti, i trilli del Quae moerebat nello Stabat, così difficili da interpretare, sono stati da lei risolti in maniera impeccabile con diminuzioni inedite – e dello spirito drammatico con la sua gestualità barocca musicale e scenica.
Ci siamo trovati di fronte a una cascata esaltante di cadenze che ricalcavano descrittivamente il testo dell’aria tratta dal mottetto di Leo, di quella di Vivaldi, eseguita superbamente dal soprano Cappiello con puntature acute e sbalzi di grande effetto, e una virtuosa orchestra barocca, guidata dalla spiccata direzione del Mº Raccanelli, dove, all’interno del concerto grosso corelliano, il ristretto gruppo del concertino era in perenne dialogo con il resto.
Giunti, dopo aver saggiato quanto un autore napoletano come Durante possa risultare drammatico, allo Stabat pergolesiano, si è finalmente ascoltato un contralto che non è più “spalla” del soprano, ma emerge ed esprime nelle note gravi come non sanno fare quei mezzosoprani che vi si accingono impropriamente. Alla fine grandi applausi per tutti.
di Andrea Zepponi
Nella foto: A sinistra il soprano Daniela Cappuello, a destra il contralto Francesca Ascioti. Al centro il direttore M. Massimo Raccanelli.
PROGRAMMA – STABAT MATER Fac me tecum pie flere.
Teatro Villa Torlonia – Roma 10 aprile ore 18.
Arcangelo Corelli
Concerto grosso in re maggiore opera VI n.1: largo- allegro- largo- allegro- largo- allegro- allegro.
Leonardo Leo
Aria:“Turbido coelo, mare furente” dall’omonimo mottetto per contralto archi e basso continuo.
Antonio Vivaldi
Aria: “In furore iustissimae irae” dall’omonimo mottetto per soprano, archi e basso continuo RV 626.
Francesco Durante
Adagio- allegro dal concerto in fa minore per archi.
Giovanni Battista Pergolesi
Stabat Mater per soprano contralto, archi e basso continuo.
Daniela Cappiello soprano, Francesca Ascioti contralto
Enea Barock Orchestra: Paolo Perrone (maestro di concerto), Alberto Caponi, Antonio De Secondi, Iben Bagvad Kejeser, Lorenzo Marquez, Flavia Truppa (violini), Piero Massa, Giuseppe Benedetto (viole), Diego Roncalli di Montorio, Adriano Ancarani (violoncelli); Luca Cola (contrabbasso); Maria De Martini (fagotto); Salvatore Carchiolo (clavicembalo e organo).
Massimo Raccanelli (direttore).