Grazie per essere qui Gilberto. Ti va di raccontarci qualcosa di te dal punto di vista musicale? Come hai iniziato? Qualcosa sul tuo background?
Il mio retroterra, è fatto di tanti concerti in sagre, feste della birra, pub e piazze, con musica propria nei The Applesss, nei Liberascelta e soprattutto in Saffir Garland, fino a uscire col mio nome. Ma in parallelo, anche con tante cover band venete: Mr. Tunç, Under The Church, Acca, Ad Armi Pari, Out Of Time, jazzisti vari, e soprattutto la tribute band Battisti Project. Ognuno mi ha insegnato qualcosa. Dal 2010 al 2020 ho inciso sei album. Quando richiesto, faccio da session man.
Da poco è uscito Empatia Suite. Mi racconti come è nato questo progetto?
L’idea di chiamare il settimo progetto “Empatia Suite” è maturata ascoltando le persone attorno a me. Sentivo che le varie propagande d’odio e di paura avevano vinto il loro gioco mediatico. Da lì, la consapevolezza che non sappiamo più provare empatia tra di noi.

Leggo dal comunicato che hai coronato un sogno per quanto riguarda la composizione. E’ cosi’?
Sì, era dal 2002 che volevo scriverla. Avevo creato il tema iniziale, col nome “My soul”. Il vecchio titolo rivela quanto sia legato a questo tema, che finalmente ora è suonato dal corno francese. Ho cercato un cornista per 5 anni, non volevo arrendermi all’idea di farlo finto, con la tastiera. La differenza si sente! Il corno francese ha un posto speciale nel mio cuore, forse per la sua epicità. O forse per la sigla di Tin Tin, che mi ha entusiasmato l’infanzia.
Come definiresti il concetto di Empatia?
L’empatia è la capacità di mettersi nei panni degli altri, di capire la sofferenza che non è la tua. Ed è sempre più difficile provarla veramente.
Ascolta Empatia Suite di Gilberto:
https://open.spotify.com/album/4YR4c53KiMi3IwI5PQz7Ji?si=7XemrVLwQKWGD4tBVDOUdw
Perché l’empatia come concept trainante del progetto?
“Il bambino di me è il tempo di me” (Bluvertigo). Lavoro, pago le tasse e faccio le altre cose noiose da adulti, ma quando scrivo musica ho sempre 8 anni. E quindi, conservo quel desiderio ingenuo di voler vedere le persone capirsi, e mettere in primo piano il bene di tutti, piuttosto che l’avvantaggiarsi a scapito degli altri. Sono consapevole che è un’utopia, perché in realtà più ti comporti male, più sei amato (o temuto). Almeno nella musica, mantengo il candore.
Cosa ci si può ascoltare quindi ascoltando Empatia Suite?
Un corno francese, un violino, una marimba, un flauto, una tromba, una chitarra acustica e una elettrica, un basso, e tastiere. E un coro che disturba tutti, tossendo e chiacchierando. 18 minuti e 24 secondi nel mio cervello.
Qual è, a tuo avviso, l’audience di riferimento di questo pezzo? A chi credi possa arrivare maggiormente?
La suite è per chi ama la Musica di per sé, a chi si emoziona con le colonne sonore. Un pubblico trasversale, dalla generazione Silenziosa (i novantenni) alla Z.
Ho visto il “corto”/”video” associato al progetto. Come è nata l’idea di “Come fare un make up DA PAURA”?
Le chat delle dirette nei social network, spesso sono una cloaca. E ho immaginato quali commenti potrebbero comparire, se una diretta finisse in quel modo. L’assenza di empatia, lì si vede tutta.
Come possiamo ritrovare l’empatia? Come società intendo…
Per trovare l’empatia, bisogna prima fare un lavoro su di sé. Non ho ricette, preferisco citare Pasquale Panella: “L’animo umano è nulla se non è una pietra da scalfire, ricavando i capelli e il suo bel piede”. Una pietra grezza che diventa statua.
Hai già presentato il progetto live? In caso come struttureresti la cosa?
No, ed è difficile. Dovremmo essere in 9 musicisti, più un piccolo coro che tossisca, chiacchieri e reciti nei punti prestabiliti. Ci vorrebbe come minimo un piccolo teatro comunale. Ehi sindaco, sì proprio tu che stai leggendo, puoi fare bella figura con me! [Occhiolino e pollice in su]
Stai lavorando ad altri progetti? Altri corto legati alla Suite?
Forse farò una cosa casalinga, con dei brutti pupazzi dagli occhi spiritati, ma non sono sicuro. Un’amica ha visto il corto e ci è rimasta male; mi ha detto che vorrebbe girare il seguito per vendicare la vittima! Ma tutti i miei sforzi li sto indirizzando verso l’altro progettone: uno spettacolo teatrale e musicale, in due atti. Questa musica intanto, si può ascoltare già così, senza ulteriori supporti video. Anzi forse è meglio, così vi potete fare il vostro film personale.
Gilberto, se veniamo a trovarti, in quale pasticceria ci porti a bere un buon Té?
Di sicuro vi porterei al Millevoglie, a Padova (zona Paltana). Hanno i rarissimi cornetti al pistacchio!
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